Ieri sera nel Castello di Collepasso abbiamo visitato la mostra di Mario Pellegrino che espone per la prima volta nella sua città d’origine. Fino al 13 settembre prossimo, le tavole saranno ospitate nelle sale del Palazzo baronale. Bisogna osservare da vicino i tessuti e le materie che compongono le opere di questo artista salentino tra i più apprezzati del panorama contemporaneo. Pellegrino intreccia storie e motivi, echi di romanzi e suggestioni poetiche, muse e mitologie personali. Ogni opera è un mondo di dettagli da scoprire, un viaggio dentro l’immaginario e la poetica espressa in anni ed anni di ricerca. “Da strati di superficie ora tolti via, ora aggiunti, da solchi che paiono orme impietose del tempo, dai fili di stoffa che rievocano l’incanto di un’epoca che non è più, riaffiorano volti e luoghi, archetipi di un atmosfera antica, magica. Siamo onorati di incontrare e dare il benvenuto in uno spazio simbolo del Sac Salento di mare e di pietre all’uomo e all’artista Mario Pellegrino” ha sottolineato ieri sera Paolo Menozzi, sindaco di Collepasso.
Conosciuto per le sue “Icone”, l’artista originario di Collepasso lavora sulla poetica del frammento tra sogno e mito. Le sue opere d’arte raccontano, come lui stesso ci ha spiegato: ” Storie legate al Salento e alla cultura mediterranea, e l’uso di terra (in particolare quella rossa), foglia oro e tessuti pregiati. Mi sono allontanato dalla pittura. Preferisco usare nelle mie tavole i materiali per rappresentare e descrivere. In particolare sono affascinato dalle superfici. Mi piace rifarmi agli affreschi ritrovati dopo secoli sotto strati d’intonaco”. Ed è proprio questa l’impressione del visitatore che attraversa le bellissime sale del Castello di Collepasso, osservare le opere di Pellegrino è trovare un significato che si credeva perduto.
2015-09-11