Ieri sera a Lecce abbiamo seguito il primo dei tre appuntamenti con “Dignità autonome di prostituzione”, l’acclamato spettacolo di Luciano Melchionna che a grande richiesta – come ci ha raccontato l’assessore alla Cultura del Comune di Lecce, Luigi Coclite, “è tornato al Paisiello per la terza volta registrando nuovamente il tutto esaurito anche perché chi l’ha già visto vuole rivederlo e ogni anno si rinnova.” Tutti sedotti dalla “Casa chiusa” dell’Arte, dove gli attori – come prostitute – sono alla mercé dello spettatore. Rigorosamente in vestaglia o giacca da camera, adescano e si lasciano abbordare dai clienti/spettatori che, muniti di ‘dollarini’ – il denaro del bordello -, contrattano il prezzo delle singole prestazioni con una “Strana Famiglia” tenutaria della Casa. Conclusa la trattativa, il ‘cliente’ – uno, due o piccoli e grandi gruppi – si apparta con l’attore scelto in un luogo deputato dove fruirà di una o più ‘pillole di Piacere’: monologhi o performances del teatro classico e contemporaneo, atti ad emozionare, far riflettere e divertire lo spettatore, in ‘uno stupore nuovamente sollecitato’.
2015-04-30