Circondato dalla bellissima valle della Cupa, sebbene tagliato dalla lunga cicatrice della tangenziale ovest, sorge, sui resti del Convento dei Frati Cappuccini di Rugge l’edificio storico dell’Istituto Agrario “Giovanni Presta” di Lecce.
Un edificio che sa di storia e di passato, avvolto da un certo fascino mistico e spirituale.
Realizzato completamente in muratura portante di notevole spessore, l’edificio si compone di due piani con coperture a volta e a solaio piano.
Già prima del 1879 il fabbricato aveva subito delle trasformazioni ingrandendosi verso oriente e verso settentrione con nuove costruzioni, in modo da essere adattato a magazzino per tabacchi.
Osservando la facciata si è attratti da un antico caposaldo di livellazione verticale, uno dei pochi rimasti in Italia, che un tempo veniva utilizzato per conoscere il livello di quota sul mare.
Al primo piano dell’edificio sorge un’antica cappella privata, a pianta quadrangolare che oggi è occupata dagli uffici di presidenza e segreteria dell’Istituto.
La cappella reca agli angoli quattro paraste con caratteri decorativi che sostengono la volta a spigoli, tipica dell’architettura leccese.
Di fronte all’ingresso dove un tempo era collocato l’altare si nota un quadro in cartapesta raffigurante la gloria di Sant’Oronzo con sullo sfondo la città di Lecce.
Percorrendo i corridoi si giunge a quello che un tempo era il dormitorio degli studenti, oggi invece una moderna Aula Magna, in quanto l’antico chiostro dei cappuccini nel frattempo era diventato un istituto scolastico vero e proprio.
Al piano terra trovano posto diverse collezioni di vasi in vetro etichettati nel 1925 e di strumenti antichi utilizzati nei laboratori.
Da qui ci spostiamo in un’altra ala dell’edificio, la parte più antica non ristrutturata.
Qui un tempo trovavano spazio le celle dei monaci Cappucini che abitavano il Chiostro di Rugge che affacciava su di un immenso aranceto.
L’ultima tappa del nostro percorso dedito alla riscoperta dell’antico Convento dei Cappuccini di Rugge, ci conduce sulla parte più alta dell’edificio.
Qui sorge un bellissimo tetto a due falde costituito da capriate lignee e tegole marsigliesi.
La veduta è incantevole, una vasta depressione di origine carsica che prende il nome di Valle della Cupa dal quale è possibile scorgere il vecchio oleificio, ormai in disuso, un’antica meridiana e l’immenso parco che costituisce attualmente l’azienda agraria gestita e annessa all’Istituto Agrario stesso.