Un viaggio nella moda che è un viaggio nell’anima delle tradizioni tra Puglia e Zen. Potremmo definirlo così, il nuovo libro scritto da Ennio Capasa, presentato questa sera nel teatro Paisiello.
È il 1983 quando Ennio Capasa, poco più che ventenne, lascia la sua Puglia per Tokyo.
Lì incontra Yohji Yamamoto, uno dei geni della moda degli anni Ottanta.
L’atelier è quasi un “tempio” ed è lì che inizia a capire le profonde differenze tra il mondo da cui proviene e quello in cui è arrivato.
Le differenze non riguardano solo gli aspetti materiali del Giappone (la tecnologia, il cibo, i terremoti), ma quelli più profondamente culturali: il carattere gerarchico e militaristico della società, il modo di lavorare. Pochi anni dopo, Costume National diventerà protagonista delle sfilate mondiali e l’educazione estetica di Capasa avrà già i tratti inconfondibili che hanno decretato il suo successo internazionale. Un artigiano del profondo, dell’anima, capace di dare alla moda il respiro dello spirito orientale.
Ennio Capasa è nato a Lecce. Dopo aver terminato gli studi all’Accademia di Belle Arti di Milano, si è trasferito a Tokyo dove è diventato l’assistente di Yohji Yamamoto per due anni. Al suo rientro in Italia, nel 1986, ha fondato, con il fratello Carlo, Costume National e, nello stesso anno, ha presentato la sua prima collezione donna.
Designer e direttore creativo di Costume National, Ennio Capasa è riconosciuto per la sua estetica iconografica, minimal, chic, rock’n’roll e il suo stile viene definito Edgy.