Oggi visitiamo la splendida Piazza del Duomo a Lecce, una delle pochissime piazze chiuse d’Italia, tra le più belle. Prima di diventare il fulcro della vita religiosa nella città chiesa, esemplare dell’arte barocca leccese, in età normanna, era polo delle principali funzioni civili e religiose. Nel primo grande quadrato si svolgeva la fiera del Vescovo, istituita nel 1452, che richiamava mercanti e compratori da tutto il territorio; l’area del Duomo e dell’Episcopio accoglieva invece i fedeli per le benedizioni e le cerimonie sacre. La piazza, racchiusa da un recinto difensivo e sorvegliata dall’alto campanile, utilizzato come torre di vedetta, assolveva anche il ruolo di cittadella fortificata accogliendo la popolazione in caso di pericolo.
L’area cambiò totalmente aspetto alla metà del 1600 quando Sant’Oronzo divenne patrono della città, prendendo il posto di Sant’Irene ed il Vescovo del tempo, Luigi Pappacoda, affidò a Giuseppe Zimbalo, uno dei più importanti artisti del periodo, la ristrutturazione della cattedrale (1659-1670) dedicata all’Assunzione della Vergine.
Lo Zimbalo ricostruì anche il Campanile,alto 70,72 metri, collocandolo sul lato sinistro della piazza, a simboleggiare l’egemonia leccese sul territorio, e rendendolo punto di riferimento del centro storico e dell’intera città.
Alla destra del Duomo, l’Episcopio (palazzo Vescovile), ricostruito nel 1632, su un precedente edificio quattrocentesco, e modificato nel 1758 da Emanuele Manieri,funge da elemento di raccordo tra la chiesa ed il Seminario e fa da sfondo scenografico alla piazza.
Il Palazzo del Seminario è invece una delle opere più significative del barocco leccese, costruita successivamente, alla fine del ‘600 laddove sorgevano le botteghe, oggi sede del Museo Diocesano di Arte Sacra. Lla costruzione fu salutata come una delle meraviglie del mondo tanto è raffinato e armonioso il prospetto realizzato con cura dalle maestranze locali che eseguirono l’opera. oggi il Museo Diocesano di Arte Sacra.