Palla Prigioniera Como – Lecce = 2 – 2

L ‘avvio del Como è frenetico, lariani indemoniati e capaci di creare grattacapi a Benassi. Il Lecce bada a contenere in attesa che si plachi la furia agonistica del Como.

Dopo appena 18 minuti di gioco si blocca Pià, al suo posto Foti, ma l’abituale gioco del Lecce non decolla pur riuscendo a creare al minuto 25 una sontuosa occasione che Chiricò spreca malamente pur trovandosi in splendida libertà al cospetto del portiere di casa. Il Lecce non può far altro che adeguarsi al ritmo della gara imposto dal Como; lo fa abdicando al dialogo compassato per badare al sodo.Al 18° si blocca Pià, al suo posto Foti, ma l’abituale gioco del Lecce non decolla pur creando al minuto 25 una sontuosa occasione che Chiricò, spreca malamente.
30°: Chiricò pennella un cross su cui, puntuale, si avventa Foti che fa secco il portiere. E’ qui la differenza tra Lecce e Como: loro a correre, impostare, spingere ossessivamente, noi a sfruttare la superiore qualità per colpire improvvisamente. Foti si segnala anche nel lavoro di sacrificio: contrasta, ripiega profondamente restituendosi rapidamente al suo naturale compito di prima punta: preziosissimo perchè il Como è sempre insidioso; Benassi è sollecitato (44°) a compiere un intervento strepitoso che accompagna il Lecce, in vantaggio, all’ intervallo.
Si riparte con il Como ancora nei panni del maratoneta ed il Lecce appostato in agguato come un falco predatore. Al terzo minuto e testa bassa su ogni palla.
De Rose si destreggia abilmente ai sedici metri e lascia partire un sinistro che si insacca a fil di palo; 2-0 !
Partita chiusa? Neanche per idea perchè al 10° l’arbitro suppone di vedere Esposito in trattenuta su un avversario; lo ammonisce (secondo giallo) ed assegna il calcio di rigore subito trasformato. 2-1 e Lecce in inferioriorità numerica. Lerda sostituisce Bogliacino con Di Maio. Il Lecce entra in apprensione perchè non è così semplice pilotare l’esiguo vantaggio giocando con un uomo in meno; anche perchè, abbastanza sorprendentemente, questo Como sembra non avvertire uno spicciolo di stanchezza: sempre ventre a terra su ogni palla.
C’è anche da registrare lo scontro tra Foti ed il portiere di casa: l’impressione è che sia il portiere a travolgere il centravanti, ma l’arbitro opta per la simulazione ed ammonisce Foti. Si accentua la pressione dei lariani, occorre dunque puntellare il centrocampo perchè è da quel settore che prndono le mosse le veementi iniziative offensive dei padroni di casa; allora fuori Falco e dentro quello che bonariamente è stato definito da Antonio tesoro “un cagnaccio”: Zappacosta. Il Lecce non riesce ad imbastire le ripartenze impegnato come è a contenere le sfuriate lariane e deve pensare a mantenere il vantaggio.
Batti e ribatti il Como riagguanta il pari a dieci minuti dal termine; il Lecce stringe i denti per tenere in pugno il prezioso punto; missione riuscita.
Si interrompe la striscia di vittorie dei giallorossi che tuttavia mantengono l’imbattibilità e la testa della classifica.

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