Anche dal Salento la Cgil dichiara guerra alla manovra

“Cambiamo questa manovra per salvare il futuro del Paese”, ha ribadito Arnesano, “La rabbia è diffusa, l’amarezza per i cittadini, per le famiglie, è tanta ed è incontenibile. Questa manovra altro non è che un ennesimo, insopportabile tentativo di strozzare le vite dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani. Abbiamo un governo che protegge sempre e comunque gli interessi dei più ricchi. Che scarica il costo della manovra finanziaria sui più deboli. Per fronteggiare la crisi del Paese deve pagare chi ha di più e soprattutto deve pagare chi non ha mai pagato!”.

“Una manovra ininfluente sul piano del sostegno alla crescita”, sottolinea il segretario Cgil di Lecce: “A conferma del suo carattere depressivo, questa manovra anticipa di un anno i tagli ai fondi FAS e i Programmi Attuativi Regionali vengono ridotti, annullando di fatto le decisioni prese al CIPE il 3 agosto sullo sblocco parziale delle risorse per lo sviluppo delle Regioni Meridionali. Come si fa a pensare che si possa uscire dalla crisi, cancellando ogni possibilità di costruire delle prospettive di sviluppo e di crescita per il Sud?”

“In una manovra ancora più sbagliata e iniqua delle precedenti, si usa la crisi per nuovi gravissimi tagli ai diritti dei lavoratori: l’art. 8 della manovra è un attacco alla autonomia delle parti e mette in pericolo l’efficacia dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori trasformandolo in materia “contrattabile. In questa manovra c’è anche una norma molto grave verso i disabili, che legalizza praticamente la scelta di reparti o aziende-confino per questi lavoratori”.

“Una cosa possiamo salvare di questa manovra, sperando che non venga cancellata in cambio di qualche compromesso tra “poltrone”: l’introduzione del reato di caporalato per contrastare il lavoro irregolare. La misura rappresenta finalmente un primo passo nella direzione che da tempo la CGIL sostiene lottando in prima linea per i diritti dei lavoratori sfruttati e ricattati dall’ignobile sistema di reclutamento attraverso il sistema del caporalato e del lavoro nero.

Una lotta non facile, che proprio nel nostro territorio ha visto, e vede tutt’ora, la Cgil, insieme alla categoria della Flai Cgil, impegnata, giorno e notte, al fianco dei lavoratori migranti della masseria Boncuri di Nardò, protagonisti di una intensa stagione di rivendicazione dei diritti, avendo essi trovato il coraggio di ribellarsi ai soprusi dei caporali.

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