L’artigianato salentino abbassa le saracinesche dei laboratori per alzare, invece, quelle della strada; una vetrina diffusa che nasce con l’intento di donare lustro e prestigio ad una terra vogliosa di mettere sotto i riflettori dei molti bellezze e tipicità.
Lecce si addobba a festa in attesa del prossimo Natale.
Eppure, ancora una volta, abbiamo la sensazione che proprio la nostra città si faccia specchio di una realtà che stenta a rivelarsi veritiera.
Rafforzare l’immagine delle nostre medio-piccole ‘imprese’, personalizzare le relazioni, garantire l’accesso immediato alle informazioni sul prodotto, sembrano più che altro questi i fini di un’iniziativa che lascia, ahi noi, il tempo che trova.
Le tasche dei salentini, infatti, risultano ormai poco predisposte a spendere in beni ‘superflui’. Bisogna fare i conti con una crisi dilagante, bisogna fare i conti con le necessità di primaria importanza.
Un’invasione ingiustificata, quindi, che non fa altro che riempire mancanze senza, peraltro, ornare di particolare eleganza e raffinatezza una città già invasa da ‘ragnatele’ e cemento.