Una pagina del ‘900 salentino, stamattina siamo stati a Squinzano. Il tempo ha una calligrafia particolare. Siamo stati a Squinzano stamattina, in cerca di posti, storie, testimonianze relative ai vecchi Stabilimenti Folonari. Nell’epoca d’oro del vino, qui si produceva tantissimo. Riportiamo uno stralcio di un vecchio articolo apparso su “Omnibus” nel 1950: “Folonari viene qui qualche volta?”, domando alla proprietaria del caffè principale, in piazza del Municipio.
Il caffè è deserto. Due mosche si nettano le zampette sul tavolino di ferro dipinto in blu Savoia. La donna ha un’aria sorpresa, fra i taralli zuccherati coperti da una enorme moschiera e le pile di savoiardi avvolti in cellofan.
“Non l’ho mai visto”. (…)
Ho domandato ad altra gente: “Esiste veramente Folonari? Dov’è? Com’è fatto?”.
Mi rispondono incertamente. Poi incontro quello che sa tutto. C’è in ogni paese meridionale questo personaggio-chiave, l’uomo a cui si può fare qualunque domanda.
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2013-01-22