Baretto di Porto Miggiano. All’asta il business salentino 2/2

Dopo dieci anni di intensa attività, il Baretto di Porto Miggiano, meta prediletta di tanti salentini, turisti e volti noti, come Serena Dandini, Francesco Favino, ecc, rischia quest’anno di non poter aprire perché il Comune di Santa Cesarea Terme ha negato, lo scorso 13 maggio, l’occupazione del suolo pubblico all’Avamposto Sas, la società che gestisce questa struttura interamente realizzata in legno e interamente amovibile.
Dietro la decisione del sindaco di Santa Cesarea, Daniele Cretì, esiste un’asta pubblica, indetta dallo stesso Comune che, nel maggio 2009, aveva approvato un piano di alienazioni immobiliari e, tra i vari beni da mettere in vendita, c’era anche questo pezzo di scogliera di Porto Miggiano.
La prima asta è andata deserta, la seconda è fissata per il prossimo 29 giugno.
I titolari del Baretto hanno presentato ricorso al Tar, attraverso l’avvocato Adriano Tolomeo, chiedendo la sospensiva del provvedimento del Comune di Santa Cesarea.
Del caso se ne discuterà già nella Camera di Consiglio del 7 luglio.
Intanto, Alessandro Rizzo, art director e PR storico del Baretto lancia un appello.

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