In periodi di crisi e di recessione economica, purtroppo a pagarne le “spese” sono pure le opere di bene e i buoni propositi.
Già perchè basta recarsi preso l’emporio della solidarietà in via Adua a Lecce, per toccare con mano e vedere come i depositi della Caritas diocesana si stanno svuotando a vista d’occhio e purtroppo le scorte alimentari sono destinate ad esaurirsi entro la fine dell’anno o forse anche prima.
Parole di rammarico e di tristezza quelle espresse dal direttore della Caritas di Lecce : “Stiamo andando avanti con gli alimenti che ci sono stati offerti da Eurospin. Si tratta di circa 9 mila euro di prodotti, ma presto, purtroppo, anche questi tenderanno ad esaurirsi e non ci resta che sperare nell’apporto e nella sensibilità di tutti i cittadini e degli imprenditori locali”.
Dallo scorso gennaio infatti, il contributo dell’Unione Europea è stato bloccato e da quel momento ogni Paese ha dovuto provvedere ai propri poveri.
Inoltre i 30 milioni di euro previsti per i poveri d’Italia si sono dapprima ridotti a 10 milioni e adesso sembra che quei soldi siano stati addirittura del tutto cancellati.
E’ bene ricordare che nel capoluogo salentino, la Caritas gestisce ben 5 mense e tre punti di ristoro, i poveri infatti, trovano ogni giorno un pasto caldo nelle mense attive alla Casa della Carità, nella parrocchia di Santa Rosa e alle suore Vincenziane.
“Per ora- continua Don Attilio- l’unica soluzione meno drastica ci sembra quella di ridurre i pasti nelle mense se non arriveranno altre risorse dallo Stato, sperando di evitare almeno il digiuno di tanti poveri che ogni giorno ci chiedono un pasto caldo”.
Ad oggi nei depositi dell’Emporio della Solidarietà di via Adua, manca latte, scatolame di vario genere, formaggio, prodotti per l’infanzia, ma qualsiasi tipo di offerta e di aiuto da chiunque voglia essere solidale e generoso, son ben accetti e possono servire a fare la differenza oltre che un gesto di buon cuore.
2014-11-26