Il 19 e 20 settembre 2014 nelle gallerie Teatro Tartaro di Galatina, si è tenuto il xxxii congresso interregionale apulo-lucano di nefrologia. Il convegno, organizzato dalla UO di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale di Galatina, diretta da Dr. Marcello Napoli, ha ospitato esperti nefrologi, tra i quali GB. Capasso, Presidente della Società Italiana di Nefrologia, che si sono confrontati sulle principali tematiche inerenti le malattie renali, la dialisi ed il trapianto renale. Ospite d’eccezione Reginald Green, padre del piccolo Nicholas, il bambino americano che, in vacanza in Italia con la famiglia, 20 anni fa trovava la morte durante una rapina sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Come molti ricorderanno, il padre Reginald e la madre Maggie, pur nel dolore e nello sconforto della tragedia che aveva reciso la vita del loro piccolo, diedero il consenso alla donazione degli organi e delle cornee che furono trapiantate su sette Italiani molto malati, quattro dei quali adolescenti. L’intera nazione ebbe un coinvolgimento emotivo senza precedenti, ed un’ammirazione verso quella famiglia americana che, invece di farsi trascinare dall’odio e dal rancore, fu un esempio di amore e carità cristiana. All’epoca l’Italia aveva il tasso di donazione degli organi più basso delle principali nazioni in Europa Occidentale. Subito dopo la morte di Nicholas – nel quarto trimestre del 1994 – le donazioni si impennarono e nei successivi dieci anni sono cresciute anno dopo anno fino a triplicare. Ora sotto l’aspetto clinico, grazie ai progressi della terapia immunosoppressiva, il trapianto renale ha raggiunto dei livelli di efficienza molto elevati mentre la donazione ed il trapianto da vivente sembrano vivere una fase di stagnazione. Una spinta alle donazioni ed un coinvolgimento della popolazione generale potrà sicuramente derivare dalla rilievo dato al XX anniversario della morte del piccolo Nicholas, un bambino che con la sua triste storia ha cambiato il modo di pensare di milioni di italiani.
2014-09-21