I cittadini dicono no alla cementificazione su Porto Miggiano ed è protesta

Contro l’edilizia selvaggia a Porto Miggiano di Santa Cesarea Terme, oasi naturale stuprata sempre più dagli interessi privati. Si rivolgono alla Regione Puglia, chiedendo che la zona di Porto Miggiano venga inserita, con una delibera di giunta, nel Parco Otranto-Santa Maria di Leuca e sollecitano i vertici regionali ad intervenire presso il Consiglio di Stato per fermare gli effetti delle sentenze del Tar che consentono le costruzioni. I cittadini e le associazioni ambientaliste si mobilitano per fermare lo scempio che avanza senza controllo e senza rispetto dell’ambiente. Per bloccare almeno la costruzione nella zona sotto la Torre saracena, l’angolo più suggestivo del posto, la gente si ritrova ogni sabato a manifestare il proprio dissenso, avviando anche una raccolta firme. Il messaggio lanciato è forte: “No a nuove costruzioni, no a strutture che deturpano la bellezza di Porto Miggiano, no a nuove colate di cemento”. Dopo i lavori sulla zona adiacente la spiaggetta, ora anche la zona dove un tempo c’era il “Baretto” è stata transennata e sono iniziati nuovi lavori! E’ prevista l’edificazione di più di 500 “unità abitative”. Si teme che la collina venga sventrata del tutto. “Tutto ciò avviene -lamentano i cittadini- su una zona a vincolo paesaggistico”.

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