Parla della difficoltà che l’Italia sta attraversando in questo periodo infelice, delle polemiche sollevate sui festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, dell’atteggiamento ostile della Lega Nord, della crisi del governo italiano e delle mobilitazioni avvenute in Tunisa, Egitto ed anche in Libia. E poi si lascia andare, ricordando il nonno, Benedetto Croce: “Per me è un esempio”. Piero Cravesi a Lecce in occasione de “Il Mezzogiorno nell’Italia Unita”, l’evento che rientra nei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Attualmente ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, è uno degli storici del diritto e delle istituzioni, più apprezzati del panorama nazionale.
Nipote di Benedetto Croce, Craveri in passato ha diretto l’ufficio studi della Uil. Poi, sotto la presidenza Merloni, è stato membro del consiglio scientifico della Confindustria, tenendo la cattedra di relazioni industriali presso la Facoltà di scienze politiche della LUISS di Roma.
Nel 1977 ha pubblicato presso la casa editrice il Mulino il volume Sindacato e istituzioni nel secondo dopoguerra, cui segue una vasta attività pubblicistica e scientifica, con note e saggi su il «Giornale di diritto del lavoro e relazioni industriali» e su «Il diritto del lavoro», raccolti poi nel volume Per una riforma del sistema di relazioni industriali, edito nel 1987 da Franco Angeli. Tra le sue pubblicazioni più significative ricordiamo Dagli anni di piombo agli anni Ottanta (con Norberto Bobbio).
Di recente si annoverano i saggi sulla democrazia incompiuta e su Alcide De Gasperi, mentre con Gaetano Quagliariello ha curato, per l’editore Rubbertino, gli atti dei convegni sull’Atlantismo, sull’Antiamericanismo e sulla memoria della II Guerra Mondiale.
Nel suo curriculum compaiono anche significative esperienze politiche: prima consigliere comunale a Napoli e poi consigliere regionale della Campania, nel 1987 è stato eletto senatore della Repubblica Italiana, tra le file del Partito Radicale.
La manifestazione è stata promossa dal Comune di Lecce, dall’Università del Salento, dall’Azione Cattolica Italiana (Arcidiocesi di Lecce) e dal Corriere della Sera.