Prosegue con una tappa particolarmente significativa il tour internazionale di Koreja. In linea con le politiche regionali orientate alla valorizzazione del patrimonio culturale, l’appuntamento rappresenta un’importante occasione di collaborazione, scambio e integrazione con un’area del mediterraneo particolarmente ricca di arte e architettura. Sabato 16 luglio alle ore 21.00 presso il Fort Minor di Mali Brijun (Croazia), in scena Katër i Radës. Il naufragio, lo spettacolo di Koreja realizzato in co-produzione con la Biennale di Venezia su musiche originali del compositore albanese Admir Shkurtaj, regia teatrale di Salvatore Tramacere e testo di Alessandro Leogrande. Dopo il successo di critica e pubblico ottenuto alla 58° edizione del Festival Internazionale di Musica Contemporanea de la Biennale di Venezia diretta da Ivan Fedele, lo spettacolo ha debuttato lo scorso anno a Lecce nell’ambito di Fineterra, rassegna promossa dalla Provincia di Lecce attraverso l’Istituto di Culture Mediterranee e ha visto il debutto internazionale nell’ambito del Book and Arts Festival di Tirana oltre alle repliche salentine durante il Teatro dei Luoghi Fest. Inoltre ha conseguito la Nomination nella V Edizione del premio “Le Maschere del Teatro Italiano” designando Admir Shkurtaj tra i tre finalisti della Terna per la categoria MIGLIORI MUSICHE per lo spettacolo Katër i Radës. Il naufragio.
L’opera, adattamento letterario di Alessandro Leogrande tratto dal suo precedente romanzo-reportage Il naufragio (Feltrinelli 2011, Premio Ryszard Kapuściński e Premio Paolo Volponi), vede in scena sotto la direzione di Pasquale Corrado, lo stesso Shkurtaj, Simona Gubello, Hersjana Matmuja, Stefano Luigi Mangia, Margherita Pugliese, Marco Ignoti, Giorgio Distante, Jacopo Conoci, Vanessa Sotgiu, Pino Basile, il coro polifonico di canti tradizionali albanesi composto da Nazo Çelaj, Nikolin Likaj, Meleq Çela, Sali Brahimaj, Valter Hodo, ed Emanuela Pisicchio, Anna Chiara Ingrosso e Fabio Zullino attori di Koreja.
Lo spettacolo racconta l’affondamento nel Canale d’Otranto della motovedetta KATËR I RADËS carica di 120 profughi in fuga dall’Albania, in seguito allo speronamento da parte della corvetta Sibilla che ne contrasta va il tentativo di approdo sulla costa italiana.
In quel Venerdì Santo del 1997 morirono oltre 80 persone (31 avevano meno di 16 anni). La vicenda è diventata tragico simbolo dei “boat people” alla ricerca di un paese che restituisse loro la libertà e la dignità di esseri umani. Memoria di quegli eventi ma soprattutto un importante lavoro di Koreja per raccontare a suo modo quella silente umanità che ogni giorno cerca di ricominciare la propria storia in un altrove migliore.
Uno spettacolo che coinvolge per la sua immediatezza evocativa, senza giudizi e senza retorica, in cui Shkurtaj rivive la tragedia in prima persona esprimendosi ben oltre l’estetica del suono. Una forza di partecipazione che diventa invenzione sonora, musica dai suoni graffianti.