“Non c’ è un altro posto del mondo dove l’uomo è più felice che in uno stadio di calcio” (Albert Camus).
Queste parole sono più che mai adatte a descrivere lo spirito della “Longobarda”, squadra di calcio amatoriale leccese che abbiamo conosciuto e seguito in settimana
Partendo dal nome della squadra, preso in prestito dal celebre film “L’ allenatore nel pallone”, si intuisce l’indole di un gruppo di venti giocatori pronti a divertirsi e a mettersi in gioco in campo e fuori.
Al di là del puro divertimento, però, ciò che emerge sono i sacrifici che i componenti della rosa (lavoratori in gran parte) sono disposti ad affrontare pur di poter giocare insieme, sotto lo stesso nome e la stessa maglia.
Questa dimensione del calcio, priva di interessi economici e fanatismi agonistici, si concentra proprio nella periferia di Lecce, nella zona 167, e si erge a modello sportivo per il quartiere e per l’intera città.
Naturalmente, per vedere in atto il “5-5-5” di Oronzo Canà, i tifosi dovranno pazientare ancora un altro po’.