Sono le mani delle donne a creare il senso della pace. Donne israeliane e palestinesi, insieme. Oggetti semplicissimi, come un sapone, una stella intagliata, un cesto, esprimono un significato enorme: quello dell’unità, contro ogni guerra, incomprensioni, sopraffazioni. E’ questo l’obiettivo di “Olivo, pace e sviluppo nel Mediterraneo”, il progetto che costruisce un ponte solidale tra la Puglia, la Palestina e Israele, promosso da Cooperativa Commercio Equo e Solidale di Lecce, cofinanziato da Regione Puglia, Provincia di Lecce e col contributo di alcuni comuni del Salento aderenti all’iniziativa, in primis Uggiano la Chiesa. Intervento di cooperazione allo sviluppo nell’area di Betlemme (Palestina) e Nazaret (Israele) in partenariato con le cooperative BFTA-Betlehem Fair Trade Artisan (palestinese) e Sindyanna (israeliana). La presenza in questi giorni di Osnat Shperling, della cooperativa Sindyanna of Galilee, partner del progetto, rende ancora più vicina l’idea di pace. Osnat ha portato con sé i risultati dell’intervento in loco, i manufatti delle due cooperative e, in particolare, una confezione regali di saponi (con essenze al limone, latte, fanghi del Mar Morto e olivo), frutto del lavoro comune: il sapone realizzato con olio palestinese mentre il packaging esterno è prodotto dalla cooperativa israeliana. Il tutto importato dalla Bottega del Mondo “Made in Dignity” di Lecce.
2011-05-13