L’arte di Riccardo Dalisi ad Acaya per “H2O, l’acqua in mostra”

Architettura, scultura, pittura, design. Ogni espressione artistica è stata utilizzata da Riccardo Dalisi in modo speciale, dando un significato profondo a qualsiasi cosa creasse. Un genio, un artista che ha sempre avuto uno sguardo acuto oltre le sue opere, mettendo in primo piano l’uomo e la realtà. Dalisi ha saputo rendere speciale anche materiali poveri e di riciclo, innalzandoli ad opere d’arte. Il Salento ha avuto la possibilità di conoscere l’uomo e artista, grazie all’incontro tenutosi ad Acaya, la splendida cittadina fortificata, per la manifestazione: L’ACQUA IN MOSTRA COME RISORSA E COME PROGETTO. Nell’ambito dell’evento, che si pone l’obiettivo di sviluppare un confronto ed uno scambio con gli altri paesi del bacino del Mediterraneo in modo da favorire il processo di integrazione all’interno di un tessuto storico e socio culturale, nei confronti di una risorsa ormai esauribile come l’acqua, presso il Castello di Giangiacomo dell’acaya, si è svolto così il terzo workshop dell’evento: l’incontro con l’architetto Riccardo Dalisi. Nel corso della manifestazione è stato inoltre proiettato il documentario “Latta e Cafè”, film prodotto da Luigi e Aurelio De Laurentis e diretto da Antonello Matarazzo, dedicato a Dalisi.

Chi è Riccardo Dalisi

Nato a Potenza il primo maggio del 1931, ha ricoperto la cattedra di Progettazione presso la facoltà di Architettura di Napoli. presso la stessa facoltà è stato direttore della Scuola di Specializzazione in Disegno Industriale. Negli anni Settanta, assieme a Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Andrea Branzie e altri; è stato tra i fondatori della Global Tools, contro-scuola di architettura e design che riuniva tutti i gruppi e le persone che in Italia coprivano l’area più avanzata della cosiddetta “architettura radicale”.

Da sempre impegnato nel sociale (resta fondamentale l’esperienza del lavoro di quartiere con i bambini del Rione Traiano, con gli anziani della Casa del Popolo di Ponticelli e negli ultimi anni l’impegno con i giovani del Rione Sanità di Napoli), ha unito ricerca e didattica nel campo dell’architettura e del design accostandosi sempre più all’espressione artistica come via regia della sua vita.

Nel 1981 ha vinto il premio Compasso d’Oro per la ricerca sulla caffettiera napoletana. Negli ultimi trent’anni si è dedicato intensamente alla creazione di un rapporto sempre più articolato e fecondo tra la ricerca universitaria, l’architettura e il design, la scultura e la pittura, l’arte e l’artigianato, mantenendo al centro la finalità di uno sviluppo umano attraverso il dialogo e il potenziale di creatività che ne sprigiona.

Nel 2010, dopo una lunga ricerca preparativa, ha presentato, in collaborazione con la Triennale di Milano e la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, la prima edizione del “Premio Compasso di latta”, iniziativa per una nuova ricerca nel campo del design nel segno del sostegno umano, della ecocompatibilità e della decrescita.

Diverse mostre dedicate alla sua attività di architetto, di designer, di scultore e di pittore sono state allestite in Italia e all’estero. Tra queste citiamo: la Biennale di Venezia, la Triennale di Milano, la Biennale di Chicago, il Museo del Design di Denver, il Guggenheim Museum di New York, il Museo di Copenaghen, il Museo di Arte Contemporanea di Salonicco, Palazzo Reale di Napoli, la Galleria Lucio Amelio di Napoli, la Fondazione Cartier di Parigi, il Museo delle Arti Decorative di Montreal, il Tabak Museum di Vienna, il Museo Zitadelle Spandau di Berlino, Castel dell’avo a Napoli.

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