Martano: dalla bottega Lazzaretti al Museo della Stampa

A Lecce il torchio fu portato nel 1631 da Pietro Micheli. Da allora diverse generazioni di tipografi leccesi e salentine si sono succedute. Tra questi Salvatore Martano, che all’età di cinque anni andò garzone nella bottega dei Lazzaretti e s’innamorò dell’ars artificiliter scribendi. La piccola azienda a conduzione familiare del 1920 è oggi una realtà imprenditoriale ed industriale solida. La passione che ha sempre animato il lavoro dei Martano è esondata come fiume in piena dagli stabilimenti, per riversarsi sul territorio leccese e salentino, assumendo l’habitus di Museo della Stampa. Qui il visitatore potrà accostarsi a quelle macchine costrette, loro malgrado, a riposare non sazie di raccontare ancora. Se porgerete l’orecchio, potrete udire l’eco della passione che si trasforma in lavoro, spostando più in là la linea di confine tra dignità e ferinità. Il Museo della Stampa a Lecce è uno dei migliori in Italia, per questo Vincenzo Martano chiede alle Istituzioni maggiore attenzione.

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