Ci sono storie che si consumano nel tempo, ce ne sono altre, invece, che restano incatenate alla memoria, che raccontano vite che non sono tue ma che ti appartengono e ti stringono fino a non lasciarti il tempo per respirare.
Si defilano tra lo scandire del tintinnio di un orologio, si nascondono lente dietro occhi lucidi che hanno smesso di vedere mentre vedono ancora, guardano oltre, trovano il proprio senso negli altri, nei cari, nelle persone che amano, e in quelle, che pur non amando, sono da proteggere, da confortare. La forza a volte nasce dove non ce lo aspetteremmo mai e d’improvviso ci invade, in silenzio, e ci sentiamo diversi, appassionati di una vita che trasuda incontri imprevisti quanto indimenticabili.
Segni, segni profondi e incandescenti incisi tra le pieghe della pelle, che ci fanno sentire vicino a chi, da tempo, è ormai purtroppo lontano.
Rita Signore è un’avvocato, è una scrittrice, è una madre, è una figlia, è una donna che per anni ha combattuto il proprio male con il coraggio di chi è sempre stato padrone delle sue debolezze riconoscendo il dolore come vinto e mai come vincitore. Una vita a intermittenza, la sua, in bilico tra un’ospedale ed un altro, che non le ha però mai impedito di essere e di lottare.
Rita Signore si è spenta in un mattino di sole e buio, eppure, tanto ci resta di lei, rimane il suo ‘Nero e l’Iride’ che racconta il viaggio di vite che si incrociano, di destini che si scontrano, si perdono, si ritrovano, una guida per chi in questi viaggi si sente solo, smarrito, confuso.
Fino ad arrivare all’ultimo suo scritto, ‘Mio figlio’, le ultime pagine di una vita importante;
una storia avvincente, vera, che narra di un padre esempio, di un padre forte, altruista, di un padre ma soprattutto un uomo che del proprio mestiere di avvocato ha fatto la bandiera della sua anima, la sua autentica missione.
Nomi rilevanti ieri attorno al tavolo costituito per presentare il manoscritto di Rita Signore, persone che ‘ci tenevano ad esserci, che glielo dovevano’. Da Francesco Mandoi, Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia, all’Avv. Luigi Rella, Presidente Ordine degli Avvocati della Provincia di Lecce, al dott. Luigi Rizzo, Consulente del Dip. Famiglia, alla giornalista Lucia Accoto.
Tutti per Rita, per ricordare che c’è un mondo, da qualche parte di noi, in cui coraggio, amore e sincerità, possono regalare vita alla vita, anche quando è difficile, anche quando tutto sembra ormai perduto.
“Gli angeli non sbattono le ali e non appaiono dal nulla, ma sono nascosti in tanti esseri umani che con i loro gesti spontanei, a volte con la loro semplice presenza, compiono dei veri e propri miracoli” E’ con le tue stesse parole Rita che salutiamo la ‘favola che sei’ stata, sei e sempre sarai.