Il Lecce si produce in una mezza steccata pareggiando a Pavia per 2-2. Foti spreca il calcio di rigore che poteva chiudere il confronto, il Pavia rimonta e sfiora addiritura la clamorosa vittoria. Si può parlare di giornata sottotono, di una giornata non all’altezza dopo una lunga cavalcata; nessun allarme, dunque.
Sette minuti per capire di che pasta è fatto questo Pavia, sette minuti per picconare i lombardi con un affondo di Bogliaccino a conclusione di una ficcante iniziativa partita da Chiricò. Ovviamente il Pavia non fa soltanto atto di presenza in omaggio alla capolista imbattuta, anche perchè in qualche pedina del pacchetto arretrato giallorosso affiora qua e là qualche labile sintomo di supponenza: marcature talvolta “Bertoldesche” che consentono al Pavia, minuto 30, di pareggiare il conto con una girata di testa su palla proveniente da distanza siderale e pertanto facilmente controllabile con un tasso di concentrazione più adeguato.
Il gol restituisce fiducia al Pavia che si dà un gran daffare nel tentativo di cogliere il “frutto proibito” del successo pieno. La cosa sembra potersi realizzare al 42° ancora una volta in conseguenza dell’eccessiva larghezza delle maglie difensive. Subito dopo Chiricò organizza e Bogliaccino firma il 2-1 che consente al Lecce di guadagnare l’intervallo in posizione di vantaggio.
Al primo affondo della ripresa ancora Chiricò: guadagna un sacrosanto calcio di rigore (trattenuta solare in piena area); calcio di rigorre che Foti stampa sulla traversa; e poichè si continua a scherzare con il fuoco concedendo eccessiva libertà ad un avversario che stenta a credere ai suoi occhi, salta fuori un altro calcio di rigore che il Pavia traduce nel 2-2.
La squadra perde compattezza, gli errori inconsueti si susseguono come se in campo vi fosse una altro Lecce. Lerda richiama in panca Foti inserendo Jeda; il Lecce riprende coscienza della propria superiore caratura, riordina le fila, non fa cose trascendentali ma evita di farsi comprimere nonostante questo Pavia riesca ad andare assai vicino al successo pieno con un tiraccio dalla media distanza che fa tremare la traversa della porta di Benassi. Episodio discutibile al 48° minuto: C’è il sospetto che Esposito colpisca palla con il braccio in piena area di rigore, ma l’arbitro fa proseguire fino al triplicen fischio che fissa il finale sul 2-2.
Si è detto di partita un po’ sottotono, di un Lecce forse troppo sicuro di sè e dunque un tantino presuntuoso; Nessun allarme, almeno per oggi; a condizione che si ritorni al consueto standard a partire dalla partita da recuperare a metà settimana.
2012-11-12