La presenza degli Ebrei a Lecce risale al 1400 e già allora la vita per loro non era affatto facile. Nemmeno nel capoluogo salentino furono ben visti, anzi Maria D’Enghien decise di far mettere loro un segno di riconoscimento, una coccarda rossa posta sul petto, una gli uomini, due le donne. La famosa “Judeca tincta”, chiamata “Lu singu” in dialetto leccese, fu una discriminazione dolorosa ed esagerata, come tante altre che hanno subito gli Ebrei di tutto il mondo. Vi portiamo oggi nel “rione” degli Ebrei, laddove al posto di Palazzo dei Celestini, la Basilica di Santa Croce e palazzo Personè, sorgeva il cuore commerciale della popolazione ebrea: il mercato. Zona condivisa con i greci, albanesi, ragusei e veneziani.
2012-07-23