Sergio Castellitto: “Lecce città del Sud dalla vocazione europea”

“Lecce è una città del sud con una vocazione europea, per la sua architettura, la sua cultura, la sua indescrivibile vitalità. L’emozione è un gesto di intelligenza, la capacità di aver percepito qualcosa. L’attore deve essere un sacerdote laico che conduce lo spettatore ad una cerimonia che è il riconoscimento delle emozioni, appunto. Più questo riconoscimento è forte e più l’attore ha avuto questa capacità. Quello che io faccio e cerco sempre di fare è proprio questo”. Si è espresso così Sergio Castellitto, in questi giorni ospite nel capoluogo salentino. Ogni anno, con la sezione “I Protagonisti del Cinema Italiano”, il Festival del Cinema Europeo rende omaggio a una delle personalità di maggior rilievo della cinematografia italiana, e quest’anno il protagonista è appunto l’attore e regista Sergio Castellitto. In collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, è stata realizzata in suo onore una retrospettiva di film, una mostra fotografica e la pubblicazione di una monografia a cura di Enrico Magrelli, “Sergio Castellitto. Senza arte né parte”. Il grande regista ha parlato di lui, dell’amore per il suo lavoro, della passione con cui ogni volta tende a incarnarsi in un nuovo personaggio. “Io sono capitato a Lecce tantissimi anni fa con una compagnia squattrinata, ma al tempo stesso nobile, di teatro. Eravamo tutti ragazzi e innamorati del nostro mestiere. E oggi tornando con la mia famiglia e i miei figli, mi commuove. Il punto è che si torna in un luogo che ti ha visto sconosciuto, incosciente e consapevole. Ma oggi mi ritrova conosciuto, forse consapevole e più cosciente. Lecce ha un’energia impressionante”.

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