“Danzare col ragno” è per lui una forza nuova, un nuovo entusiasmo, il suo ragionevole motivo per allontanare quella voglia di abbondano latente nell’animo di chi il tarantismo l’ha sventrato attraverso gli occhi di altri e consapevole, che unica premessa possibile per un ritorno, è raccontare nuove storie, portare alla luce testimonianze che nessuno, prima d’ora, ha mai raccontato.
Ed è propiro un viaggio tra le pieghe di un tarantismo sconsociuto quello che propone lo spettacolo dell’attore e antropologo Brizio Montinaro; un itinerario guidato tra la lettura di testi storici del tarantismo e l’esecuzione di musiche che, nel corso dei secoli, sono servite per la cura magica degli effetti del morso della tarantola.
Da testimonianze quattrocentesche, assolutamente nuove e inedite, fino ad arrivare ai “racconti etnografici” di Ernesto de Martino.
Pagine suggestive di alta letteratura che incontrano gli sguardi di autori provenienti da nature diverse, da luoghi diversi, e una musica, terapeutica, che non è stata sempre quella frenetica che oggi noi comunemente riconosciamo, ma una musica languida, triste, a volte malinconica.